
BIO
La sua opera spazia dalla pittura all’istallazione attingendo ad una grande quantità di riferimenti artistici trae ispirazione da elementi comportamentali della nostra società creando un bestiario di forte impatto della nostra civiltà.
Daniele Cudini è riuscito ad elaborare un suo personalissimo linguaggio attraverso una pittura iridescente e irriverente, tesa a svelare il senso interno delle immagini e le contraddizioni del nostro tempo, giocando sull’ambiguità dei soggetti e dei significati, con parole, segni, interventi di pittura su stoffa, su carta, che costruiscono spesso installazioni e dove il valore dell’opera è soprattutto nella sua dichiarazione (...) La popolazione che vive nelle opere di Daniele Cudini è varia e straordinaria, un’“umanità intensiva”, come la chiama l’artista, con famiglie inquietanti che sembrano nate da un film horror, Elvis Presley con occhiali scuri che sorride alla telecamera, grasso e bolso nel suo abbigliamento - divisa, animali e persone che si mescolano nel caleidoscopico universo di una pittura che sembra sospesa nel vuoto, tranne quando l’artista si cimenta con architetture e ambienti dove è facile riconoscere alcuni oggetti di design. Wally, il curioso pupazzo che spesso appare, sembra quasi il narratore di questi fotogrammi di storie, come la voce recitante in un film, mentre altrove una gioventù annoiata e cinica sembra attendere nuovi miti.
Vittoria Coen
Tratto dal libro Daniele Cudini “Umanità Intensiva” Damiani Editore.

"Naufragio con Spettatore"
“Vi avvicinate ancora, ondeggianti figure”, con questa riga inizia la dedica del Faust di Goethe, sembra che queste parole entrino proprio al centro dell’opera di Daniele Cudini e del suo mondo popolato da personaggi e luoghi singolari. È un caos di diverse realtà e presenze, fantasmi o persone realmente esistenti, descritti come chimere o eroi tragici; i personaggi delle sue opere si impongono in un mondo le cui parti continuano sempre di più a staccarsi le une dalle altre e ad andare alla deriva e in cui si fondono frammenti dei campi più disparati, formando così un intreccio di relazioni complesse, spesso assurdo. Si riesce a trovare un senso in tutto questo solamente vedendo tale mondo come un gioco complesso e sempre sfuggente con diversi sistemi di riferimento, sono segnali che risplendono all’improvviso sulla superficie dello schermo per poi immergersi di nuovo nelle più svariate associazioni e costellazioni del relazionarsi e per fondersi con innumerevoli nuovi riferimenti, creando quasi una foto di scena di un mondo in esplosione o in implosione.
All’osservatore viene mostrato, in maniera gioiosa, un viaggio nell’universo quasi infinito e spesso anche insopportabile dell’intensità e dell’eccentricità dell’essere e agire umano. Con una sorprendente sensibilità e con amore per il dettaglio oscuro e stravagante l’artista delinea la grande varietà delle passioni della vita, passioni che sono soggette a deragliamenti e confusione, il pathos che lotta per mantenere il controllo, solitudini che racchiudono un mondo intero, viaggi che aspettano di essere intrapresi, benché nessuno ne conosca la destinazione, ma la cui tensione e le cui incertezze sono già entrate nei personaggi delle opere.
Ebbene sì, noi facciamo irruzione e l’artista ha riunito sullo schermo tutto quello che non possiamo né portare con noi né dimenticare di portare, l’osservatore, troppo carico per essere libero e troppo leggero per tenere la rotta nelle acque burrascose, sperimenta, vedendolo sullo schermo, il classico e catartico “naufragio con spettatore”, già rappresentato nella tragedia greca. Purificato e scottato dalla sua esperienza visiva con le immagini dei mass media egli esplora lo schermo ricco di specie come se fosse un continente perduto, che però non fa promesse né ispira fiducia.
Non esiste più una correlazione sensata tra azioni e reazioni, inoltre da esse non si riesce più ad estrapolare nessuna regola di convivenza, sebbene vi sia una lotta furiosa per questo, in cui sono coinvolti gli scienziati e i ricercatori, i politici e il clero, le stelle del cinema o del calcio, le stelline e le retrovie che plasmano l’onorata società delle immagini dandole la forma di una comunità (forzata), lieta e mesta insieme, tutte queste figure lottano spesso contemporaneamente e valorosamente in varie dimensioni. In tutto questo si dimostra e si constata parecchio, mentre i personaggi scagliano la loro protesta verso l’osservatore o mentre sullo schermo compare una scritta quasi come commento fuori campo, talvolta in maniera frammentaria come parte di un insieme più grande, talvolta come simbolo di qualcos’altro o come pittogramma del possibile agire, in questo modo anche la scena rappresentata prende ancora più slancio. Il personale delle opere di Daniele Cudini è variopinto, stridente, cattivo, fa uso di doppi sensi, è sensibile e vulnerabile e prova ancora una volta per un mondo che viene “dopo”, intanto se ci si chiede “dopo cosa?” e soprattutto “come?” la risposta è ancora assolutamente incerta.
In questo modo tutta la tribù si sposta, insieme ai fantasmi del suo passato, seguendo un percorso che non vuole finire e dai riflessi cangianti, attraversando le stanze fantastiche delle sue immagini. Questi personaggi popolano gli antichi palazzi, sicuri di sé, occupano in maniera impertinente le capanne moderne della nostra comunità del progresso e portano all’estremo il loro modo di agire disordinato e sovversivo, provando rivoluzioni, esercitandosi in insurrezioni, unendosi alla lotta contro ciò che è di facile consumo a livello visivo e celebrando con entusiasmo la passione per il caos e per il ribaltamento dei valori. Qui viene messo sul banco di prova quello che altrove era già stato sempre approvato senza dubbio o scetticismo, l’antico e il moderno nella stessa misura, perché Dio è comunque già morto da tempo. Si pensa e soprattutto si agisce in maniera complicata e, mentre l’osservatore rimane impigliato in trappole visive, all’interno delle immagini infuria la lotta delle passioni. Chi o che cosa si potrebbe ancora salvare qui e come si potrebbe fare?
Mentre davanti a noi sfilano gli eroi che si negano anche la soluzione di Don Chisciotte inciampa nel vortice delle immagini e si perde nel gioco dei significanti.
Così Daniele Cudini crea un bestiario di forte impatto della civiltà alla fine del ventesimo e all’inizio del ventunesimo secolo, da cui ci possono salvare, se mai è possibile, solo il senso dell’umorismo e l’ironia.
Stefanie Kreuzer
Museum Morsbroich, Leverkusen
ESPOSIZIONI
Solo Shows
2021 “La collezione di Adriano Rupelli/ Die Sammlung Adriano Rupelli”, a cura di Riccardo Franchellucci, Spazio Granata Art City Bologna (IT)
2019 “La collezione di Adriano Rupelli / Die Sammlung Adriano Rupelli”, Fermo (IT) / catalogo
2016 “Dies alles gibt es also”, Spam Contemporary Gallery Düsseldorf (DE)
2015 “Disordine Scientifico”, a cura di Riccardo Franchellucci, Stripe Art Festival, Centro Congressi San Martino Fermo (IT )
2013 “Lo Studio di Frank Lloyd Wright / Black & White/ Ego Distrutto / Incontri del Premier”, a cura di Stefanie Kreuzer, Spazio Terminal Fermo (IT ) / catalogo
2012 “La Collezione Del Colonnello Vincente Del Bianco”, Casino di Caccia Campofilone (IT) / catalogo
2011 “Mostri D’Italia” a cura di Angelo Ferracuti, Betta Frigieri Gallery Modena (IT)
2009 “Dolce Vita”, Felix Ringel Gallery Düsseldorf (DE) / catalogo “New Classic”, a cura di Vittoria Coen, Betta Frigieri Arte Contemporanea Modena (IT) / catalogo
2008 “In The House”, ex Falegnameria Gentili, Fermo (IT) / catalogo
2007 “Go New York”, a cura di Vittoria Coen, Musei di Stato Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea Repubblica di San Marino (SM)
2006 “Go New York”, a cura di Vittoria Coen, Marabini Gallery, Bologna (IT)
2005 “Galapagos”, a cura di Vittoria Coen, Marabini Gallery, Bologna (IT)
2002 “Interiors”, a cura di Umberto Eco, Istituto Superiore di Scienze Umanistiche Bologna (IT)
2001 “Chiamami”, a cura di Daniel Gonzalez, The Visual Arts Area Cross Out Project Berlin (DE)
2000 “Interiors”, a cura di Rizziero di Sabatino, In Arco No Code Gallery Madrid (E)
1999 “Inspira Trattieni Respira”, a cura di Paul Greenaway, Greenaway Gallery Adelaide (AU)
1998 “Inspira Trattieni Respira”, a cura di Demetrio Paparoni, Galleria No Code Bologna (IT) / catalogo
1997 “Smile”, Galleria Rizziero Di Sabatino Teramo (IT)
1995 “The Planet Of Monkey”, Galleria Spazia Bologna (IT) 1990 “Paesaggi Stralunati e Ombrosi”, a cura di Claudio Cerritelli, Palazzo Dei Diamanti Ferrara (IT) /catalogo
Group Shows
2024 Officine Brandimarte a cura di Ado Brandimarte, Ascoli Piceno
2018 “Gegen die Strömung. Reise ins Ungewisse”, a cura di Stefanie Kreuzer e Fritz Emslander, Museo / Museum Morsbroich Leverkusen (DE)
www.museum-morsbroich.de / mostra collettiva con Bas Jan Ader (NL), Kader Attia (F), Björk (ISL), stanley brouwn (NL), Jack Goldstein (CA), Rodney Graham (CA), Kris Martin (BE), Bruce Nauman (USA), Roman Ondak (SVK), Panamarenko (BE), Peter Piller (DE), Anne Pöhlmann (DE), Daniel Richter (DE), Thomas Ruff (DE), Melanie Smith (UK), Javier Téllez (VEN), James Webb (ZAF) e Lawrence Weiner (USA) / catalogo
2016 “Dies alles gibt es also“, Spam Contemporary Gallery Düsseldorf (DE) mostra collettiva con Arnd Kaestner (DE), Nils Nova (SLC), Stefan à Wengen (CH)
2014“Hotel Casina delle Rose” a cura di Daniele Cudini , Terminal Arte Contemporanea Fermo (IT) mostra collettiva con Elisabetta Terragni (IT/USA), Martina Sauter (DE), Maik und Dirk Löbbert (DE) /catalogo
2013 “Air Terminal”, a cura di Stefanie Kreuzer, Terminal Arte Contemporanea Fermo (IT), terminalartproject.it / mostra collettiva con Francesco Musati, Cinzia Violoni. / catalogo
2010 “Le Bandiere Della Fortuna”, a cura di Luca Panaro, Palazzo del Pio Carpi (IT) mostra collettiva con Karin Andersen (DE), Alessandra Ariatti (IT), Oreste Boccolini (IT), Bertozzi & Casoni (IT), Emilio Fantin (IT), Robert Gligorov (MK), Giorgio Lupatelli (IT), Marotta & Russo (IT), Gabriele Picco (IT), Leonardo Pivi (IT), Christian Rainer (IT), Giuseppe Salvatori (IT), Cesare Viel (IT) /catalogo
2009 “ColdPlay tour”, Felix Ringel Gallery Pechino (CN) mostra collettiva con Stephan Kaluza (DE ), Thomas Bernstein (DE), Reiner Eisch (CH), Guan Yong, Qi Yang (CN)
2008 “Pantanal”, a cura di Betta Frigieri e Luca Panaro, Paggeriarte, Sassuolo (IT) mostra collettiva con Alessandra Ariatti (IT), Till Freiwald (PE), Elke Krystufek (AT), Yayoi Kusama (JPN), Giorgio Lupatelli (IT), Marotta & Russo (IT), Ryan Mendoza (USA) Antonio Riello (IT), Navin Rawanchaikul (TL), Alessandro Roma (IT) / catalogo
2006 “Jahresgaben Kunstverein“, a cura di Stefanie Kreuzer, NAK Neuer Aachener Kunstverein (DE), neueraachenerkunstverein.de / mostra collettiva con Nairy Baghramian (DE), Jochem Hendricks (DE), Astrid Nippoldt (DE), Manuel Ocampo (USA), David Ostrowski (DE), Thomas Ruff (DE), Martina Sauter (DE), Albrecht Schäfer (DE) / catalogo
1996 “Buone Vacanze”, a cura Marco Bottai, Galleria Spazia, Bologna (IT)
1993 “Premio San Carlo Borromeo“, a cura di Claudio Rizzi, Raffaele De Grada,Mario De Micheli, Museo della Permanente Milano (IT) / catalogo
1992 “Giappone Italia Nuove Generazioni”, a cura di Marcella, Cossù Galleria Nazionale D’Arte Moderna di Roma (IT) / catalogo lagallerianazionale.com
1990 “Il Basilisco”, a cura di Franco Farina, Centro Arti Visive Palazzo dei Diamanti Ferrara (IT), palazzodiamanti.it / mostra collettiva con Giovanni Ercoli (IT), Luana Trapè (IT) / catalogo
Personal Publications
2020 2018 “La Collezione di Adriano Rupelli / Die Sammlung” Editore: Terminal Art Project
ISBN: 9788894214390
“Gegen die Strömung. Reise ins Ungewisse”, a cura di Stefanie Kreuzer e Fritz Emslander, Edizioni Museo Morsbroich Leverkusen (DE)
ISBN:978-925520-82-2
2018 Terminal Art Project
‘Arte Contemporanea e Rigenerazione urbana, a cura di Daniele Cudini con testi di Kurt Forster, Elisabetta Terragni, Marco Marcatili, Roberta Capozucca. Edizioni Terminal Art Project
ISBN 9788894214345
2017 ‘Daniele’ a cura di Riccardo Franchellucci. Edizioni Terminal Art Project. ISBN 9788894214345
2017 ‘La casa’ a cura di Stefanie Kreuzer. Edizioni Terminal Art Project ISBN: 9788894214321
2008 Daniele Cudini ‘Umanità intensiva, testi di Stefanie Kreuzere Vittoria Coen italiano / inglese / tedesco pagine: 112 illustrazioni: 80 Editore Damiani
ISBN 978-88-6208-064-4
1998 ‘Inspira Trattieni Respira
a cura di Demetrio Paparoni
Editore No Code Gallery
1992 ‘Giappone Italia Giovani Generazioni. Galleria Nazionale D’Arte Moderna Roma / Istituto Giapponese di cultura a cura di Marcella Cossu Edizioni Carte Segrete
ISBN 9788894214345
1990 ‘Paesaggi Stralunati e ombrosi’
Centro Arti Visive Palazzo dei Diamanti Ferrara a cura di Claudio Cerritelli Edizioni Palazzo dei Diamanti
Curatorial projects
2013 & 2025 Direttore artistico / Curatore di “Terminal Art Project”, Fermo (IT)
2015 con la participazione di Elisabetta Terragni (IT) / Martina Sauter (DE) / Maik und Dirk Löbbert (DE)
2013 con la participazione di Stefanie Kreuzer (DE) / Francesco Musati (IT), Cinzia Violoni (IT)
Esperienza di insegnamento / Teaching experiences / Conferenze
Accademia di Belle Arti, Verona (IT)
Docente di Disegno nei vari dipartimenti
2020 – 2022 Accademia di Belle Arti, Firenze (IT). Docente di Anatomia Artistica nel dipartimento nuovi linguaggi espressi
2020 Spazio Granata Art City Bologna (IT) Conferenza: ‘Arte Contemporanea e Rigenerazione Urbana’
2017 Sala Degli Artisti, Fermo (IT)
Conferenza: ‘L’Albergo dei Sogni’
con Kurt Forster (Professore Yale University, New York, Storia dell’Architettura) / Elisabetta Terragni (Studio Terragni Como / New York, Architetto) / Roberta Capozucca (Art&Economy il Sole24Ore, Giornalista) / Marco Marcatili (Nomisma Responsabile Sviluppo e Sostenibilità, Economista)
2016 Università La Sapienza Roma (IT)
Conferenza: ‘Arte Contemporanea e Rigenerazione Urbana’ con / ANCI / IFEL dipartimento sociologia dei territori
2016 Senigallia / Marotta (IT)
2014 Conferenza: ‘Culture Storie Geografie’ Demanio Marittimo. KM-278 Arte Architettura Design Regione Marche Dipartimento Cultura con Fondazione Fitzcarraldo Conferenza: ‘Rigenerazione Urbana attraverso l’Arte Contemporanea’
_pdf.png)